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Un fiore di nome carciofo

creato da Maria Linardi ultima modifica 20/06/2008 15:12

Un ortaggio ricco di proprieta' benefiche e di curiosita' legate al suo utilizzo. Noi impareremo a gustarcelo alla romana.

Carciofo!Può sembrare strano, ma se lasciaste crescere il carciofo, senza reciderlo prima per scopi culinari, diventerebbe un grosso fiore, simile a quello che si trova sullo stemma della Scozia.
I greci lo chiamavano kinara, i romani cynara, ma il nome attuale deriva dall'arabo al kharshuf.
Il carciofo appartiene alla famiglia delle Compositae e venne impiegato - inizialmente - come diuretico, per poi essere apprezzato anche come rimedio per l'ittero e l’idropisia. Epatoprotettore e regolatore della funzionalità del fegato, il carciofo contribuisce, in caso di insufficienza epatica, alla diminuzione della azotemia. I principi attivi del carciofo sono maggiormente concentrati nelle foglie e nel gambo, ma anche i fiori immaturi (la parte commestibile) mantengono, in minor proporzione, le proprietà benefiche, compresa quella estetica: l'azione depurativa, infatti, contribuisce alla bellezza della pelle, così come anche l’acqua di cottura costituisce un ottimo rinforzante per i capelli.

Oltre a tutte queste virtù, ovviamente, il carciofo rappresenta un ortaggio tipicamente primaverile, che noi qui celebriamo presentandovi una ricetta tradizionale e gustosa, di facilissima preparazione.
CARCIOFI ALLA ROMANA
Ingredienti: per 4 persone
8 carciofi senza spine (romani o mammole); succo di limone; 50 gr. di prezzemolo; uno spicchio d'aglio; foglie di mentuccia fresca; olio extra vergine d'oliva e sale.

Procedimento: mondate i carciofi, togliendo le foglie esterne e lasciando un pezzetto di gambo, che priverete della parte dura. Immergete quindi la verdura in acqua e succo di limone perché non anneriscano. Mondate, lavate e scolate il prezzemolo: tritatelo con la mentuccia e con l'aglio.
Aprite leggermente le foglie dei carciofi, mettete trito e sale nel centro e richiudetele. Sistemate i carciofi capovolti, ben vicini, in una pirofila dai bordi piuttosto alti. Aggiungete un altro po’ di sale, versate due parti d'acqua e una d'olio, in modo che i carciofi rimangano coperti.
Mettete il coperchio e infornate a 200 gradi per un'ora. I carciofi sono pronti quando l'acqua sarà evaporata quasi completamente. Ottimi caldi o freddi, comunque accompagnati da un bianco secco.

Lo sapevate che
I carciofi si distinguono per le spine, che possono essere presenti o meno, e per il colore verde, tendente al grigio o al violetto. Fra i tipi spinosi i più diffusi sono i verdi della Liguria e di Palermo e i violetti di Venezia, Chioggia, Toscana e Sardegna.
Fra quelli privi di spine il più noto è quello romanesco, chiamato più comunemente mammola, di colore verde, poi ci sono quello di Catania e quello campano.
Per una corretta conservazione, se sono freschi ed hanno il gambo lungo, potete mantenerli immersi nell'acqua, proprio come fareste con i fiori. Se, invece, preferite metterli in frigo, dovete togliere le foglie esterne più dure e il gambo; dopo averli lavati e asciugati, metteteli in un sacchetto di plastica o un contenitore a chiusura ermetica: così si conserveranno per almeno 5-6 giorni. Se volete congelarli, vi conviene pulirli, sbollentarli in acqua acidulata con succo di limone, lasciarli raffreddare e sistemarli in un contenitore rigido.

 
Categorie
Links
Montelupone - (MC), Sagra del carciofo marchigiano
Cibus - (9-13 maggio) Salone internazionale dell'Alimentazione e
Cibus Med - a Bari (4-8 maggio), saloni dell'Alimentazione Mediterranea.
 

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