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In Sardegna la Pasqua e' piu' dolce

creato da Maria Linardi ultima modifica 20/06/2008 15:12

Calici e scarpe da mangiare? Ogni ricorrenza e' buona per dolci e strani pasticcini fatti in casa. Ma senza fretta: in Sardegna la lievitazione puo' durare anche 20 ore.

E' sempre più raro sentir parlare di dolci fatti in casa, confezionati apposta per ricorrenze e feste particolari. Ma non in Sardegna dove accade ancora di frequente - specie per matrimoni e battesimi - di trovarne fatti con mandorle, miele, arance.

Pasticceria di forme e colori

Ad esempio vi sono i Candelaus, confezionati a forma di calice, di scarpina, di uccellino e guarniti con ricami in glassa dorata, si affiancano quelli preparati per le feste di carnevale: sas Origliettas, ad esempio, listarelle di pasta variamente intrecciate, fritte nello strutto e ricoperte di miele, e le Zipulas, frittelle ricoperte di zucchero. Molti di essi sono legati a ricorrenze religiose e festività d'altro genere, come la Pasqua e rispecchiano tradizioni secolari con una notevole varietà di forme e decori. Della provincia di Oristano il dolce più tipico è Su Mustazzolu, la cui particolarità risiede nella lievitazione che puï durare anche 20 giorni: è ottenuto dall'impasto di farina, lievito, zucchero e limone grattugiato.

Miele amaro e formaggio fresco: una delizia di ricetta

Sempre della stessa zona menzioniamo gli Amaretti, particolari pasticcini di mandorle (dolci e amare) tritate finemente e amalgamate con zucchero e albume d'uovo. Rinomato in tutta l'isola e a livello nazionale è il Torrone di Tonara in provincia di Nuoro, ottenuto dalla lavorazione di miele, frutta secca (principalmente mandorle, ma anche noci, nocciole o pistacchi) e albume d'uovo. Tipiche del nuorese, ma diffuse con qualche variazione un po' in tutta la Sardegna, sono le Seadas o Sebadas, simili a grossi ravioli ripieni di formaggio fresco, scorza di limone grattugiato e zucchero. Si friggono in olio d'oliva e si servono ricoperte di miele amaro o zucchero. Di Nuoro-città è originaria anche S'Aranzada, confezionata con scorza d'arancia candita, miele e mandorle, servita su foglie di limone e a volte decorata con palline di zucchero argentate.

Scorza d'arancia + noci + mandorle = pane

Se ci si sposta al nord, nella provincia di Sassari, sono molto diffusi i Sospiri di Ozieri: palline di pasta di mandorle ricoperte di zucchero glassato e, più recentemente, di cioccolato. A Berchidda, dove è nato il jazzista Paolo Fresu, vengono preparati numerosi tipi di confettura utilizzati come ingredienti base per quasi tutti i dolci dell'isola: la Sapa dal vino cotto e S'Abbamele da una particolare lavorazione del miele residuo nella cera dei favi, bollito più volte in acqua. Comuni in tutta l'isola sono i Pabassinos o Pabassinas, pasticcini con mandorle, noci, strutto e uva passa, spesso glassati e decorati con i cosiddetti diavolini di zucchero colorato, nel cui impasto si aggiunge la Sapa. Gli ingredienti possono perï variare a seconda della zona o della ricorrenza. Sempre con la Sapa si prepara in tutta la Sardegna Su Pane 'e Saba, farcito con mandorle, noci e scorza d'arancia. Sono infine comunissime e particolari le Casadinas o Pardulas, chiamate generalmente Formaggelle: cestellini di pasta cotti al forno, ripieni di ricotta o formaggio fresco al quale si uniscono semola e uva passa. I golosi clicchino qui:

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