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Farsi largo tra viti e ville, tra Erbusco e Parma

creato da Marcello Parmeggiani ultima modifica 20/06/2008 15:10

Dalla pianura bresciana ricca di vigneti e di ottimi ristoranti, scendendo verso il parco fluviale tra Parma e Piacenza

FranciacortaStretta fra l’azzurro del Lago d’Iseo e il grigio della siderurgica Brescia, la Franciacorta è quel rettangolo di Lombardia che – scommetendo trent’anni fa sul vino – è oggi considerata come una delle maggiori aree attrattive del turismo enogastronomico.

Ma sulla bellezza della zona incombono gli insediamenti industriali e chi arriva da Rovato si renderà conto immediatamente di ciò che intendiamo. Fuggiamo i dubbi sul futuro dando uno sguardo al passato. Perché il nome "Franciacorta"? Le teorie divergono, ma è chiaro che la Francia c’entra qualcosa. Erbusco comunque rappresenta il centro della pianura bresciana occidentale, ricca non solo di vino ma anche di splendide ville e palazzi. Fra tutti scegliamo Villa Lechi, o Palazzo Martinengo, fatto costruire dai Martinengo fra il Cinquecento e il Seicento ad Erbusco. Il tempo passa ed è già ora di pranzo.

ErbuscoE qui ad Erbusco capitiamo in uno dei ristoranti più prestigiosi d’Italia. Si tratta dell’Albereta, gestito da Gualtiero Marchesi, uno dei massimi guru della gastronomia italiana. Un’occhiata al menu: i prezzi ci sembrano leggeri leggeri, ma ahinoi sono in euro. Calcolatrice in mano avremo bisogno di un forte sostegno per non esprimerci in uno svenimento in lire. Ma una volta nella vita si puo’ fare, o no? Quello che ci vuole, a questo punto, è una meta a costo zero. Dovendo scendere verso Parma ci dirigiamo verso il Parco Fluviale dello Stirone, l’affluente del fiume Taro che segna per lunghi tratti il confine naturale tra le province di Parma e Piacenza.

Questo bacino idrografico, pur di modeste dimensioni (150 kmq) è noto ai palentologi per gli spettacolari reperti fossili dell’era terziaria e quaternaria che ha portato alla luce con la sua erosione. Uno degli itinerari del Parco dello Stirone inizia dall’abitato di Fidenza (quartiere Luce) e risale la riva destra del torrente. Se avremo voglia di camminare si può arrivare sino al castello di Vigoleno, ancora ottimamente conservato, e all’annesso borgo risalente al XII secolo.


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