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Roma in MACRO

creato da Elena Guarneri ultima modifica 20/06/2008 15:10

A Roma ha aperto i battenti MACRO, nuovo spazio dedicato all'arte contemporanea. E gia' si e' messo in mostra

Roma in MACROE’ stato inaugurato lo scorso 11 ottobre, ed è già uno spazio di successo: nato sulle ceneri della Galleria Comunale d’Arte Moderna, MACRO (acronimo che
sta per Museo d’Arte Contemporanea Roma) ha spalancato i cancelli della sua sede di Via Reggio Emilia 54 (a poche fermate di autobus dalla Stazione Termini), battezzato dall’attuale Sindaco di Roma, Walter Veltroni.
La progettazione dello struttura – ariosa e luminosa – è frutto dell’ingegno e della matita dell’architetto francese Odile Decq, che ha previsto altri 1000mq di spazi destinati ad attività museali e di servizio al pubblico. Il cantiere perciò riaprirà, senza tuttavia compromettere l’accessibilità degli spazi già disponibili.

All’insegna della sperimentazione
Il Museo nasce e vorrebbe crescere nel nome della sperimentazione, concedendo a nuovi artisti e progetti la possibilità di rendersi visibili e cercando il più possibile il contatto diretto con il fermento creativo che, spesso, nasce dal ‘basso’. L’obiettivo è, quindi, non solo quello di creare un punto di riferimento espositivo ma anche un ‘cuore’ artistico propulsivo. Non è un caso, infatti, che MACRO verrà ampliato e collegato idealmente con due grandi padiglioni nell’ex Mattatoio del pittoresco quartiere Testaccio, popolato da parecchi artisti. Qui verranno allestiti 3000mq che, dall’inizio del 2003, ospiteranno eventi di arte, cinema e altro.

Nell’occhio della videoarte
MACRO, intanto, non nasconde il suo temperamento: il saluto di benvenuto, infatti, è stato soprattutto nel nome dell’americano Tony Oursler, artista e uomo curioso per natura, che è partito dalla videoarte per poi esplorare anche linguaggi ‘ibridi’ e ‘dare corpo’ al video, animando le immagini su 3 dimensioni. Come nel caso del celebre fantoccio di pezza – inanimato e anonimo – su cui viene proiettato un volto umano, o delle proiezioni di occhi su oggetti appesi al centro della stanza: ‘videosculture’ accompagnate da suoni sovrapposti e confusi, che spesso hanno la funzione di sottolineare l’incomunicabilità tra le persone. L’artista mette in evidenza il volto come interfaccia per la comunicazione, ‘zoomando’ progressivamente sui dettagli e, al tempo stesso, ci mostra la sua visione personale dei media come ‘prolungamenti’ dell’uomo: il suo ultimo lavoro, “9/11”, è una serie di meta-immagini in cui la macchina fotografica ritrae l’occhio della videocamera che riprende lo scenario di Ground Zero.

Altri 4 buoni motivi
Se tutto questo non vi basta, ecco altre buone ragioni per fare capolino a MACRO: la personale dedicata all’occhio intrusivo della fotografa giapponese Shizuka Yokomizo, che entra nell’intimità delle case in grandi metropoli; le installazioni di luci e immagini di Alessandra Tesi; la mostra “Protagonisti” di Claudio Abate, con 70 gigantografie di personaggi della Roma anni ’60 e ’70, e, infine un’”Ipotesi di Collezione” con oggetti di arte povera lanciata da artisti vari.

N.B.: Per godervi lo spettacolo avete tempo 3 mesi, dopo di ché sarà la volta di altri artisti - per il momento, infatti, MACRO non dispone di collezioni permanenti.
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MACRO - - Sito Ufficiale
Tony Oursler - - Sito Ufficiale
 

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